Il rischio di ammalarsi di tumore al seno aumenta con l’aumentare dell’età e la probabilità di sviluppare il cancro tra i 70 e gli 84 anni è di 1 donna su 21. La prevenzione è la miglior cura ed eseguire autonomamente la palpazione del seno. Aderire ai programmi di screening proposti dal Servizio Sanitario Nazionale è il miglior modo per concretizzarla.
Lo screening mammografico viene offerto a tutte le donne partire dai 50 ai 69 anni, mentre alcune Regioni stanno estendendo l’invito anche alle donne dai 45 ai 74 anni d’età.
A partire dai 20 anni d’età, però, ogni donna può eseguire mensilmente l’autopalpazione del seno che è un esame semplice, per nulla costoso e che può essere eseguito in poco tempo e in pochi semplici passi.
“È un ottimo strumento per conoscere e prendere confidenza con il proprio corpo, rendersi conto della normalità del proprio seno e quindi riuscire a identificare qualsiasi cambiamento che necessiti di un accertamento specialistico” spiega Silvia Città, ostetrica. Con lei presso il centro Centro Polispecialistico Colibrì di Usmate collabora anche la collega Samantha Galimberti ed entrambe offrono consulenze e indicazioni per effettuare nel modo corretto lo screening.
“Il momento migliore per controllare il seno è tra il settimo e il quattordicesimo giorno dalla comparsa delle mestruazioni, momento in cui il seno si presenta più morbido. In menopausa si può scegliere un qualsiasi periodo del mese tenendolo come appuntamento fisso per i mesi successivi” aggiunge Silvia Città.
Come funziona? Ce lo spiega Samantha Galimberti che presso il centro Colibrì organizza anche incontri mirati sull’autopalpazione.
L’esame può essere eseguito comodamente a casa propria e necessita di uno specchio e di una superficie su cui potersi sdraiare. Inizialmente si osserva come appaiono il seno e i capezzoli valutandone il colore, la forma, le dimensioni, la consistenza della pelle e la presenza di eventuali secrezioni, prima con le braccia rilassate lungo i fianchi, poi con le braccia alzate sopra la testa ed infine, con le mani appoggiate ai fianchi e il busto che sporge in avanti. L’autoesame prosegue con la palpazione del seno: in piedi, con una mano dietro la testa, si inizia a tastare il seno appiattendo le dita e premendo delicatamente sulla mammella. I movimenti da utilizzare sono a raggiera, partendo dal capezzolo verso l’esterno e viceversa, a spirale in direzione del capezzolo e dall’alto verso il basso. È opportuno palpare tutte le zone del seno includendo l’area ascellare, la parte superiore del torace e la zona al di sotto del seno, fino allo sterno. Questi passaggi vanno ripetuti in posizione supina.
Le prime volte potrebbe sembrare complicato e potrebbero venire molti dubbi in quanto non si conosce la propria morfologia e le sensazioni percepite al tatto, ma con l’aiuto di professionisti che si occupano della prevenzione e della salute della donna, sarà possibile raggiungere una maggiore consapevolezza nei confronti del proprio corpo e di questa buona pratica.
L’efficacia di questo esame si riscontra soprattutto nella costanza, poiché solo nel tempo si possono percepire eventuali modificazioni che non fanno parte della normalità del proprio seno. Per qualsiasi dubbio e altre informazioni le due consulenti del Centro Polispecialistico Colibrì sono a disposizione per dare supporto alle pazienti.