neuropsicomotricità

La Dott.ssa Daniela Ghezzi, Terapista della Neuro e Psicomotricista dell’età evolutiva, collabora con il nostro centro occupandosi di Educazione Psicomotoria e della Valutazione e Riabilitazione dei principali disturbi del neuro-sviluppo. Si rivolge a tutti i bambini da 0 a 12 anni, che presentano:

  • disturbo dello spettro autistico (metodo Dir Floortime)
  • disturbo di coordinazione motoria
  • difficoltà grafo-motorie
  • ritardi di sviluppo (psicomotorio, mentale, paralisi celebrali…)
  • disturbi comportamentali (ADHD- sindrome da deficit di attenzione e iperattività, disturbo oppositivo/provocatorio)
  • difficoltà nell’autoregolazione della sfera emozionale

I servizi offerti sono:

  • valutazioni neuropsicomotorie
  • terapie neuropsicomotorie individuali o in piccoli gruppi
  • progetti psicomotori di screening e prevenzione nelle scuole dell’infanzia e scuole primarie

Cos’è la neuropsicomotricità e di cosa si occupa il neuropsicomotricista

Comunemente chiamata psicomotricità, è una disciplina che promuove lo sviluppo globale del bambino sotto il profilo motorio, emotivo-relazionale e cognitivo-comportamentale, migliorandone le potenzialità e l’integrazione con l’ambiente esterno e il gruppo dei pari.

La psicomotricità è molto utile ai bambini particolarmente introversi per aiutarli a vincere la timidezza, ma anche ai bambini iperattivi che presentano difficoltà di concentrazione.

Come lavora lo psicomotricista:

Attraverso l’osservazione del gioco spontaneo e attività ludiche mirate, il terapista aiuta il bambino a raggiungere gli obbiettivi definiti nel progetto riabilitativo individualizzato.

Al bambino viene quindi data la possibilità di esprimere spontaneamente i propri sentimenti, di elaborare strategie personali, di raffinare e rappresentare le proprie conoscenze ed esperienze.

Quando è necessario rivolgersi ad un neuropsicomotricista?

Gli ambiti di intervento della psicomotricità sono molteplici.  E’ importante prestare attenzione al comportamento dei bambini anche molto piccoli. 

I “campanelli d’allarme” che possono suggerire la necessità di una consulenza variano in base all’età del bambino.

Nella prima infanzia bisogna prestare attenzione ai ritardi delle acquisizioni neuropsicomotorie: difficoltà nel tenere la posizione seduta o nel controllo della testa, goffaggine, monotonia e ripetitività nel gioco.

Nel bambino più grande si possono notare difficoltà nello svolgere attività classiche come andare in bicicletta, giocare con la palla, incertezza nel tratto grafico, oppure disagio nelle relazioni con i pari, l’iperattività motoria, la difficoltà di concentrazione.

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